Rispetto dell'Arte e delle persone

Rispetto dell'arte, della gente e della professionalità quando tale.
Assolute novità scientifiche nel campo delle indagini diagnostiche di rito delle opere d'arte mi pervengono da Palermo: nuovissimi esami sono stati apportati al dipinto qui pubblicato in una immagine all'Ultravioletto. Per deontologica professionalità mi astengo dal rivelare le nuove indagini radiologiche, le quali avallano scientificamente il Metodo Buso, sarà lo stesso Professore scopritore casomai a salvaguardare e rivelare questa sua scoperta.
Mi viene oggi gentilmente inviata dalla proprietà questa immagine UV (Ultravioletto) in bassa risoluzione; l'opera fu da me studiata alcuni anni addietro, negli approfonditi studi risultò essere  eseguita nel 1513 a quattro mani da Gian Giacomo Caprotti detto il Salai e dal suo Maestro Leonardo da Vinci. Il dossier allora  composto raccoglieva le sigle di entrambi gli artisti, le firme e le date oltre che le mirabili figure. In seguito la Collezione fece tutta una serie di ricerche storiche e pare, da uno scritto del Vasari, che questo giovane e bel San Giovannino fosse all'epoca a Parigi con lo stesso Leonardo. La restauratrice italiana Cinzia Pasquali fu incaricata, nel 2012, della pulitura del Cartone di Sant'Anna di Leonardo al Louvre, tanto è vero che mentre puliva l'opera fu scoperta l'acqua ai piedi della Santa, prima non visibile. Allo stesso tempo l'Agenzia Ansa di Roma trasmetteva la notizia ai media che  dai miei studi, apportati in precedenza al celebre 'cartone', furono scoperti dei pesci semi celati alla base delle gambe della Santa:´https://www.ansa.it/.../visualizza_new.html_134732538.html. Il proprietario dell'opera venuto a sapere che la restauratrice Cinzia Pascali aveva ottenuto questa grande visibilità pensò di rivolgersi alla stessa per meglio capire cosa fare con il dipinto, in che modo pulirlo e restaurarlo, magari sentire, come da e-mail di seguito qui inserita, anche un parere riguardo il dossier di ricerca da me svolto. La risposta della restauratrice, con e-mail, di seguito qui pubblicata su concessione della proprietà del dipinto, lascia molto a desiderare per quanto riguarda il rispetto del proprietario, dello studioso intervenuto e dell'opera stessa, queste le sue parole: "...il dipinto è forse del XVII secolo...La teoria della firma del Salai è per me assolutamente infondata e il signore che la propone è completamente sconosciuto al museo del Louvre...Mi dispiace se le ho dato una delusione ma è la mia opinione e personalmente sono sempre dispiaciuta quando leggo dei report che sembrano delle vere imposture".
Non solo la restauratrice deborda dai suoi compiti atteggiandosi ad esperto storico dell'arte, suggerendo oltretutto una strampalata datazione dell'opera e negando del tutto possa trattarsi di Salai e Leonardo, (altri importanti storici avallano questa tesi), ma offende arrogantemente chi ha già avuto dei trascorsi con il curatore delle opere di Leonardo al Louvre: nell'anno 2010 il sottoscritto ebbe a depositare in un atto notarile dodici immagini che attestavano la presenza della scrittura celata nella Gioconda, da subito trasmessa  al celebre museo e riposta dal Conservatore Monsieur Vincent Delieuvin nel dossier di ricerca del ritratto più celebre di Leonardo da Vinci. Le parole scritte da Cinzia Pascali nella e-mail inviata alla collezione dell'opera dicono questo: "La teoria della firma del Salai è per me assolutamente infondata e il signore che la propone è completamente sconosciuto al museo del Louvre". Forse la restauratrice dovrebbe meglio guardarsi intorno, uscire dall'alone di grandezza, di ego in cui si è imprigionata. Il mio consiglio: faccia ciò che le viene meglio nella professione per cui si è preparata e non debordi in ardui compiti che non le spettano in quanto non è assolutamente in grado di affrontarli. Nelle originali e-mail di seguito qui pubblicate il mio rapporto allora avuto con il Louvre e l'invio di un certo quantitativo di volumi "Firme e date celate nelle opere, da Giotto ai tempi nostri"-edizioni Duk gennaio 2011, (https://www.nannimagazine.it/.../Uploaded.../File/libro(7), da riporre nella libreria del noto museo come mi scrisse il curatore Vincent Delieuvin, nei quali figurano i documenti su la Gioconda in precedenza riposti nell'atto notarile. La proprietà del dipinto mi riferisce in data odierna che mai metterà tra le mani di questa restauratrice la sua importante opera...approvo, se non altro perchè convinta si tratti di un dipinto del XVII secolo.
La corretta datazione dell'opera, 13-(1513), compare anche nell'esame Ultravioletto qui inserito, rilevata anche per esteso (1513) nel visibile del dipinto originale. Salai fu l'allievo preferito di Leonardo da Vinci e visse all'epoca strettamente vicino al Maestro, le sue firme, chiaramente rilevate nell'opera assieme a quelle di Leonardo, attestano una datazione diversa da quella suggerita dall'improvvisata storica/restauratrice: il XVII secolo (1600) non è il XVI secolo (1500).
Rispetto dell'arte, della gente e della professionalità quando tale.

Ultime tre immagini: quando la professionalità raggiunge elevati vertici suscita spesso incredulità, questo è sempre avvenuto e sempre avverrà: a confronto tre geni della pittura.