E Giorgione fu

E Giorgione fu.

Musica e arte un rifugio sicuro per la continuità della vita e dell'evoluzione della stessa!
Un Paese in cui non si tiene conto del 'laborioso', 'prezioso', 'geniale' apporto scientifico di ricerca da parte dei propri Figli, un Paese morto.
Giotto, Giorgione, Michelangelo, Leonardo e Raffaello sono i Maestri per eccellenza che lo hanno tramandato con la loro 'grande' genialità!

Il particolare qui inserito è tratto dal dipinto sconosciuto di Giorgione "Due donne in preghiera" del 1503, scoperto dagli studi svolti, da circa sette anni, con il metodo Buso.
L'indicazione che si tratti di opera autografa e/o originale di Giorgione è supportata dalla comparsa delle firme per esteso "Zorzvs" e "Barbarella" oltre le svariate altre sigle "GZB" e le date 1503 semi celate in più parti nella superficie pitorica.

Figura 3- Leonardo da Vinci ci rammenta che ‘lo studio senza desiderio guasta la memoria e non ritiene cosa ch’ella pigli’.
Giorgione firmò segretamente l'opera in questo modo.
La firma come l'intero particolare sono tratti dall'immagine del dipinto appena pulito, ancora privo della vernice che avrebbe meglio fatto risaltare la firma e le figure.

Figure 4 e 5 - GIORGIONE e i segreti disseminati nell'opera sconosciuta "Due donne in preghiera" del 1503.

Figure 6 e 7- La qualità, l'esperienza e la professionalità raggiunte dal metodo Buso rendono possibile, con quanto emerge dallo studio dell'opera sconosciuta "Due donne in preghiera" del 1503, una migliore conoscenza di Giorgione.
All'indomani delle scoperte avvenute nella Gioconda di Leonardo, nelle opere di Raffaello e ora nella Pietà vaticana di Michelangelo, nuovi traguardi sono resi possibili su Giorgione e la sua indiscussa grandezza. La firma e il volto qui messi in evidenza sono stati semi celati nella gorgiera sotto il mento della donna più giovane rappresentata e misurano pochi millimetri. L'espressività del piccolo volto maschile, semi celato al centro del bottone che chiude la gorgiera sotto il collo, suggerisce grande abilità, forse un autoritratto allegorico del giovane Giorgione? Entrambi questi ritrovamenti emergono dall'opera appena pulita finemente e ancora da verniciare, sono pertanto da ritenere del tutto originali, e nella chiara firma rilevata indicano la sicura mano di Giorgione quale unico facitore.

Figura 8-  La più bella sigla sinora scoperta di Giorgione: "GBZ" (Giorgivs, Barbarella, Zorzvs). Labile si nasconde nelle tinte medio/scure dell'opera sconosciuta "Due donne in preghiera" del 1503 e non sfugge ai miei occhi. Composta in modo ufficiale, con bella grafia, questa sigla la si trova in ogni opera di Giorgione. La stessa venne da me scoperta in basso a sinistra nel celebre dipinto al Louvre "Concerto campestre", sempre del 1503, stabilì essere, questa magnifica opera, di Giorgione e non dell'allievo allora giovanissimo Tiziano. Fu pubblicata nel volume da me composto "Giorgione rivelato". La sigla qui pubblicata emerge dall'opera appena pulita finemente, è pertanto originale, e porta la grafia dell'artista ben conosciuta dai miei studi.

Figura 9- Un Natale veramente ricco: Giorgione non finisce di stupire: semi celò nel dipinto "Due donne in preghiera",a breve distanza e in formato molto ridotto, nell'anno 1503, la data per esteso e la firma con l'accentuazione delle lettere "F" e "B" a stabilire che  in quell'anno egli 'Fecit'. La lettera "B" sta per Barbarella.

Lo studioso augura a tutti gli amici, agli amanti, ai cultori dell'arte e estimatori del Metodo Buso, un sereno, felice Natale e anno nuovo.