Arturo Martini al Bailo di Treviso

Arturo Martini 1889-1947
Le sculture al museo Bailo di Treviso.
'Fanciulla piena d'amore' e 'Ritratto di Omero Soppelsa'.

Dal 2014, a seguito della presentazione del volume ‘Gino Rossi-Catalogo ragionato’, edizioni Grafiche Antiga, indirizzai i miei studi alle sculture di Arturo Martini.
Non mi stupì il fatto che questo grande scultore moderno, intimo amico di Gino Rossi, avesse l’abitudine di semi celare nelle sue opere firme, date e figure. Ero infatti a conoscenza che questa usuale pratica fosse stata adottata da Michelangelo e altri scultori nelle varie epoche. Nel 2019 più articoli sul Buonarroti, realizzati con la collaborazione di Deivis de Campos, docente universitario a Porto Allegre (Brasile), furono inviati a delle riviste scientifiche internazionali, a seguito accettati e pubblicati, tra questi la ‘Pietà’ vaticana.
Arturo Martini come Picasso, Gino Rossi, Amedeo Modigliani e tantissimi altri nel Novecento continuarono in questa silente, occulta pratica.
Il professore Angelo Gatto di Castelfranco Veneto da poco scomparso, classe 1922, amico di Gino Rossi e di Arturo Martini, ebbe a riferirmi pubblicamente durante un convegno e nelle mie visite presso la sua abitazione che in gioventù quando si recava alle lezioni di pittura presso l’Accademia di Belle Arti a Venezia dove perseguì il diploma, il suo professore gli insegnò, tra le prime cose, a semi celare nei suoi lavori firme, date e figure. Egli infatti usava spesso inserire nei suoi dipinti e mosaici la piccola figura di un gatto e quella di un angelo a simulare il suo cognome e nome quali segrete presenze per stabilire la reale paternità.
Preziosa testimonianza di questa segreta, usuale e antica pratica: la sua parola conferma quanto da me posto in rilievo nelle sculture di Martini al museo Bailo di Treviso, le quali, da approfonditi studi, hanno favorito la stesura del volume da me curato, di prossima edizione ‘Arturo Martini-Un’anima scolpita’.
A seguito delle scoperte avvenute nelle opere di Giotto, di Leonardo, di Michelangelo, di Gino Rossi, di Picasso e di Modigliani, il metodo Buso presenta ora un altro evidente risultato scientifico internazionale conservato nel cassetto da circa quattro anni.
Vista l'evidenza delle firme celate scoperte nelle opere di questo grande già si pensa ad un articolo da inviare ad una rivista scientifica internazionale.
Lo studioso ringrazia il Fast di Treviso per la gentile concessione di pubblicazione delle foto delle sculture di Arturo Martini inserite nel volume.