Giorgione la genialità

Immagini 1 e 2: Solo i grandi erano capaci di tanto: Giorgione non più un mistero, sta rivelando al metodo Buso dati sinora mai visti e nemmeno pensati, rivela soprattutto la sua grande genialità e capacità. Un vero peccato sia scomparso giovanissimo a causa della peste, a poco più di trent'anni, figuriamoci se fosse vissuto sino in tarda età cosa ci avrebbe lasciato.

Immagine 3: Lo studioso indica il 'frutto' di un'importante scoperta scientifica avvenuta in un'opera sconosciuta di Giorgione del 1503 nella quale sono comparse ulteriormente in precedenza le firme semi celate per esteso, le sigle e le altre simili date. L'osservatore non ha la capacità visiva dell'esperto e deve necessariamente avvalersi della comparazione con l'evidenziata in basso. Questo indica quanto faticosa sia la ricerca e la messa in luce delle scritte celate nel magma del colore in dipinti eseguiti da oltre cinquecento anni.
Il 2021 sta per concludersi, fondamentali tappe sono state raggiunte nell'arco dell'anno dal metodo Buso; questa sconosciuta opera di Giorgione sicuramente una tra le 'perle' migliori: di Giorgione sono pochissime le opere conosciute, forse meno di una decina, e come fu per la Gioconda di Leonardo da Vinci al Louvre, un italiano ancora una volta si 'effigia' di una simile scoperta e 'onorevole rappresentanza'.

Immagini 4, 5 e 6: Chiudono l'anno 2021 queste tre immagini in bassa risoluzione.
Si tratta di un particolare dell'opera sconosciuta di Giorgione del 1503 "Due donne in preghiera", da lungo tempo in analisi e approfonditi studi. La foto professionale è stata apportata al dipinto appena pulito,  privo della vernice finale che meglio risalterebbe le scritte in esso celate, tuttavia quanto qui viene colto è d'importanza fondamentale per la paternità e la datazione.

Immagini 7 e 8: Analisi di un'immagine scientifica.
Grande CM. 35x44, l'immagine rappresenta un particolare ingrandito della zona dello sfondo a destra del viso della donna più anziana nel dipinto sconosciuto di Giorgione "Due donne in preghiera" del 1503.
In circa sette anni di studio non mi ero accorto di questo piccolo insieme che agli atti assume un valore risolutivo per la paternità e la datazione del dipinto. Già le firme 'Barbarella', 'Zorzvs' e 'GBZ', scoperte assieme alle altre date 1503 in altre zone, sono state messe in evidenza con il metodo Buso in passato; ora, dopo la pulitura dell'opera, inconfutabili emergono in quest'immagine i 'preziosi dati/signa' che confermano la tesi scientifica dell'appartenenza di questo dipinto a Giorgione. La scienza e la nuova conoscenza nel campo dell'arte esibiscono oggi una nuova metodologia per il riconoscimento di un qualsiasi dipinto sia esso antico o moderno, e lo fanno tramite questi miei studi da più di quindici lunghi anni di assiduo impegno sociale.
Il particolare, qui esibito per la primissima volta, mostra, nella professionale foto in altissima risoluzione, il tessuto pittorico originale ancora da verniciare a seguito della pulitura, quindi quanto fatto da Giorgione 518 anni or sono. L'ingrandimento tende ad esasperare le scritte, soprattutto il volto presente appena a destra delle stesse, che a mio modico parere non è stato là messo casualmente: esso ricorda i tratti del noto artista rinascimentale a 25 anni, (1478-1510), i vaporosi, lunghi capelli ancora meglio lo indicano. Egli si ritrae, in piccolissimo formato, a destra delle firme e della data, e questo trova suffragio anche nel suo sguardo indirizzato all'osservatore; si potrebbe definire un suo testamento, oggi da me colto per la prima volta a distanza di oltre cinque secoli. Un'immagine questa, che viene consegnata alla storia sul finire dell'anno 2021, rappresenta il vanto del Metodo Buso: di Giorgione vi sono documentate pochissime opere, circa una decina. Durante l'ultima mostra tenuta a Londra gli storici unanimemente hanno deciso di lasciare la sua opera generale 'enigmatica'.

Immagini 9 e 10: Chi più ne ha più ne metta!
Il particolare qui pubblicato misura cm. 30x35,5, corrisponde allo sfondo subito a destra del copricapo della donna più anziana nel dipinto sconosciuto di Giorgione del 1503 scoperto con il metodo Buso"Due donne in preghiera".
In questo caso ho preferito non ingrandire di molto l'immagine 'originale' per non far apparire scritte e volti semi celati sgranati. Dicevo immagine originale in quanto il particolare è 'vergine', come prelevato dall'apparato fotografico di altissima qualità intervenuto a seguito della pulitura dell'opera, quindi priva della vernice che meglio farebbe risaltare il dipinto e quanto in esso semi celato.
Il titolo "CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA" non è casuale, e se è vero che nel piccolo monitor di un telefonino vi sia difficoltà nel decifrare correttamente l'intera immagine, così non è nel grande monitor del mio professionale computer Apple di ultima generazione: la complessità, chiarezza e qualità dei dati celati presenti non trova eguali nelle moltissime opere studiate in oltre 16 anni di assidua dedizione. Non dati fasulli apportati in epoche più tarde: il tessuto pittorico tutto ne è coinvolto con lo stesso colore e mano esecutrice.
Dicevo Giorgione non a caso: nell'opera sono emerse per esteso le firme semi celate "ZORZVS", "BARBARELLA", le sigle "GZB", le date 1503 e le figure. Un dipinto sconosciuto trova oggi la moderna scienza ad accoglierlo, a renderlo partecipe della grande pittura rinascimentale; vederlo ora nel suo insieme si prova una grande emozione. Lo stato di conservazione è molto buono.

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